Spesso le aziende industriali ricorrono a tecnologie moderne per affrontare problemi produttivi o semplicemente perché aziende concorrenti impiegano innovazioni tecnologiche nei loro processi. L’approccio frenetico nell’adozione dell’Industria 4.0 spesso risulta fallimentare, in quanto vengono a mancare una serie di interventi strutturali dettati dal Lean.
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Fermate la posta elettronica!
L’email è’ il principale strumento tramite il quale l’infatuazione digitale ci fa credere di essere più efficienti e “smart”, quando invece è vero, molto spesso, il contrario.
Tre drammi aziendali
ERP, contabilità tradizionale, email.
Cosa hanno in comune questi tre elementi chiave della gestione aziendale, così diversi tra loro?
Che sono la causa di molti problemi aziendali, di frequente sono tre veri e propri drammi aziendali.
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Non digitalizziamo gli sprechi
28 anni fa Michael Hammer spiegava ad un mondo manageriale in preda all’entusiasmo informatico che l’automazione non è la soluzione dei problemi aziendali. Il ragionamento era semplice: “automating a mess yields an automated mess”.
Cosa rende Agile un’azienda?
“Non hai veramente capito qualcosa fino a che non sei in grado di spiegarla a tua nonna” – cit Albert Einstein
Ma cosa vuol dire essere Agili?
Essere agili vuol dire sapersi adattare velocemente ai cambiamenti esterni, come un pugile che deve evitare colpi che non può prevedere a tavolino o come un’azienda che deve servire un mercato con clienti “irrequieti” che ripianificano e cambiano i requisiti tecnici di giorno in giorno.
Ma qual’e’ la caratteristica base, la quintessenza che caratterizza un’organizzazione agile?
La risposta, da dare alla nonna, potrebbe essere: la velocità con cui si prendono le decisioni. Quindi un’organizzazione e’ agile se a fronte di cambiamenti esterni decide come adattarsi e decide in fretta.
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Lean e 4.0: c’è sinergia?
Il “Lean 4.0” potrebbe essere il nuovo “paradigma manageriale” per gli anni a venire.
Vorrei segnalare un interessantissimo saggio dei professori Terzi, Miragliotta, Macchi e Portioli, del Politecnico di Milano, artefici anche dell’Osservatorio Industria 4.0, di cui Staufen Italia è partner, che evidenzia il nesso tra i due approcci. L’articolo si trova in rete, nel sito dell’Agenda Digitale: “Lean manufacturing, tutti i progressi possibili grazie a Industria 4.0”.
Io ritengo che 3 temi siano degni di attenzione:
a) il 4.0 può facilitare alcuni concetti Lean. Ad esempio, lo Smart TPM consente di realizzare i concetti base del TPM, eliminando il muda della raccolta sistematica dei dati; ciò consente agli operatori di concentrarsi sulle attività a valore di diagnosi ed individuazione delle contromisure;
b) il 4.0 può aprire nuovi scenari prima di difficile realizzazione per il Lean. Si fa qui riferimento in particolare all’applicazione della filosofia lean in contesti ad alta variabilità e bassi volumi. Di fatto questo già avviene, e con ottimi risultati (potremmo citare l’esperienza di Staufen nel settore delle macchine utensili), ma indubbiamente sensori, reti di dati, visual display, etc. aiutano la personalizzazione del prodotto.
c) non va peraltro dimenticato che il lean punta molto sulla semplificazione (forse conscio che, come ci ha insegnato Simon, premio Nobel, l’uomo è un animale a razionalità limitata), più che sulla “complessificazione”, propria dei Big Data e della Business Intelligence. Trovare un giusto equilibrio tra questi due estremi (che vuol anche dire evitare che i processi di problem solving finiscano esclusivamente nelle mani di specialisti, esautorando il personale che sta nel Gemba) sarà un elemento importante delle prossime organizzazioni.
Creare una roadmap che riunisca sinergicamente la filosofia lean e gli strumenti 4.0 è quindi un tema strategico per le aziende. Per questo Staufen ha creato Neonex, società in cui gli specialisti digitali si affiancano ai lean thinker nella predisposizione di soluzioni personalizzate.
Non è tutto lean quello che si dice lean
Quando qualcosa è di moda rischia di venir volgarizzato. Il lean ora è di moda, e infatti tutti si proclamano esperti di lean (soprattutto i consulenti), e molte aziende dicono di essere lean. Le più brillanti dicono addirittura di averlo già fatto. Non rendendosi forse conto della contraddizione implicita nel dire di avere già fatto qualcosa che ha tra i suoi fondamenti il miglioramento continuo.
È ancora dura ad imporsi la comprensione che il lean non è un insieme di formule o strumenti che vengono implementati una volta per tutte, ma un paradigma manageriale che determina un continuo utilizzo di quelle regole e quegli strumenti per il raggiungimento dell’eccellenza, che è un bersaglio mobile.
Best Practice Day 4/5 Luglio 2017: un appuntamento da non perdere.
Anche quest’anno una due giorni da non perdere per confrontarsi con i best performers mondiali.
Manager, imprenditori e studiosi si danno appuntamento in luglio a Darmstadt per riflettere sulle storie Lean di successo e per indicare i percorsi del futuro in un convegno che quest’anno si preannuncia molto interessante.
La contabilità classica è contro il Lean?
Da una riflessione di Joe Stenzel: “an important reason why Western enterprises so frequently fail at lean transformations lies in the unwillingness of leadership to redefine their roles from financially biased commanders-in-chief to operationally informed facilitators and resource providers …
Allenarsi, allenarsi, allenarsi … e sudare
“Non c’è cosa che non venga resa più semplice attraverso la costanza e la familiarità e l’allenamento. Attraverso l’allenamento noi possiamo cambiare; noi possiamo trasformare noi stessi.” Dalai Lama