Spesso le aziende industriali ricorrono a tecnologie moderne per affrontare problemi produttivi o semplicemente perché aziende concorrenti impiegano innovazioni tecnologiche nei loro processi. L’approccio frenetico nell’adozione dell’Industria 4.0 spesso risulta fallimentare, in quanto vengono a mancare una serie di interventi strutturali dettati dal Lean.
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Il digitale supera i limiti del Lean
Partiamo dal presupposto che per superare i limiti del Lean, è prima necessario comprendere a fondo le metodologie e gli strumenti che lo caratterizzano, nonché aver perlomeno intrapreso un processo di implementazione Lean nella propria azienda. Al netto di quest’osservazione, i benefici dell’industria 4.0 in un contesto Lean sono molteplici. Ciononostante, questo breve articolo si focalizza su tre macroaree fondamentali per il Lean: flessibilità, produttività e rapidità.
Investite nel valore creato dalla tecnologia non nella tecnologia stessa
Le tecnologie abilitanti del piano industria 4.0 offrono un grande potenziale di investimento, investire direttamente in essa porta lo stesso rischio di investire in altre industrie che si focalizzano principalmente sulla creazione di tecnologia e solo in seconda battuta sulla creazione di valore.
Lavoro Agile o Metodologia Agile ?
Siamo italiani, parliamo una bellissima lingua ormai arricchita da una moltitudine di termini anglosassoni che ci aiutano a definire meglio concetti e ad evitare incomprensioni.
Così quando in questi giorni “covid19” ho sentito parlare per la prima volta, durante una trasmissione radiofonica, di “Lavoro Agile” riferendosi alla possibilità di svolgere il proprio lavoro da casa, beh ve lo confesso, il mio cervello ha subito un sussulto.
In una frazione di secondo ho passato in rassegna mentalmente il “Manifesto per lo sviluppo Agile del Software” ed i 12 principi del Software Agile, per accertarmi di non essermi perso qualche cosa negli ultimi 19 anni di Scrum.
Uffa! Ancora 5S
Perché parlare ancora di 5S? Non dovrebbe essere ormai una metodologia consolidata e parte integrante dell’organizzazione di tutte le aziende?
La realtà è ancora distante da questo, in molte aziende le condizioni generali di ordine e pulizia sono molto lontane da quello che dovrebbe essere uno standard minimo di accettabilità e questo può avvenire anche laddove si sono già iniziate attività di miglioramento adottando le metodologie della Lean Production.
La settimana scorsa però una domanda rivoltami dal responsabile produzione di un’azienda mi ha fatto riflettere, la domanda era questa: “ma ora che c’è l’industria 4.0 ha ancora senso parlare di 5S?”
4.0 volte più leadership
Un comune fraintendimento quando si parla di 4.0 è l’impatto che esso avrà sulle risorse umane all’interno dell’organizzazione. Spesso si pensa che, sostituendosi all’uomo, le macchine e la tecnologia possano ridurre i posti di lavoro, oltre che le opportunità di apprendimento e di sviluppo degli operatori.
La verità è che l’avvento del 4.0 permetterà una crescente autonomia dei lavoratori, liberandoli da mansioni ripetitive e facendo spazio a lavori cognitivi come il problem solving strutturato, il monitoraggio ed il miglioramento continuo dei processi. In questo modo, il personale ha più tempo da dedicare alla crescita e alla gestione di attività che creano valore aggiunto all’azienda. Ma senza una leadership adeguata, questa nuova dimensione creata dalla digitalizzazione diventa uno spreco.
Viaggio 4.0
La digitalizzazione dei processi aziendali, porta con sé grandi opportunità soprattutto in termini di flessibilità ed efficienza, ma vi possono essere alcuni rischi. Non si può considerare l’introduzione del digitale come la soluzione di tutti i problemi. Un’organizzazione senza nuove tecnologie è obsoleta, ma la tecnologia senza processi ottimizzati è caos. Si rischia quella che viene definita la “digitalizzazione degli sprechi”.
Rivoluzione digitale: serve formazione, ma quale?
Nel 2017 Staufen.Italia decise di effettuare un survey sul tema Industria 4.0 per sondare a che punto fossero le imprese italiane lungo il percorso verso la Smart Factory.
Secondo questa il 73% dei manager intervistati pensano che nuovi concorrenti minacceranno il loro business nei prossimi 10 anni con il 4.0 e l’innovazione digitale, mentre se si parla degli ostacoli all’introduzione dell’industria 4.0 in Italia tra i più temibili vi è quello della mancanza di competenze nel management stesso (90%) o nei dipendenti (82%).
Come poter dunque ovviare nel minor tempo possibile a questo bisogno di formazione?
A tal proposito Edgar Dale con la sua piramide dell’apprendimento fornisce una chiara illustrazione di quanto possano essere efficaci i vari canali audiovisivi ai fini dell’apprendimento.
Per innovare con successo servono i fondamentali
Quando in fabbrica parlo di “Standard Work”, ancora oggi le parole che mi sento ripetere in continuazione sono “…non fa parte della nostra cultura, siamo italiani!”, “…io lo faccio diversamente rispetto ai colleghi”, “…i nostri prodotti sono troppo diversi” e così via. Stante queste premesse, l’approccio comune nella gestione delle operazioni è quello di dare libero sfogo alla creatività dei singoli talenti in maniera del tutto incontrollata.Questo approccio genera performance altalenanti in termini di qualità, rispetto delle consegne e costi sostenuti.
Non digitalizziamo gli sprechi
28 anni fa Michael Hammer spiegava ad un mondo manageriale in preda all’entusiasmo informatico che l’automazione non è la soluzione dei problemi aziendali. Il ragionamento era semplice: “automating a mess yields an automated mess”.