Di lavoro, sarebbe sicuramente la risposta. In effetti, il tema è di estrema attualità, forzatamente. E trattandosi di lavoro, le considerazioni possono essere fatte sotto diversi punti di vista: sociali, giuslavoristici, tecnologici. E’ il dibattito “pubblico” che riempie i media.
Una volta capito quanto della risposta all’emergenza diverrà strutturale, scopriremo finalmente il nodo centrale della questione: il lavoro, certo, ma fondamentalmente la sua organizzazione.
Affrontando un processo transazionale con l’approccio lean lavoriamo con grande focalizzazione sui contenuti di valore delle singole attività, sulla misura della prestazione di processo oltre che dei volumi di output, sulla cura delle interfacce organizzative, sui sistemi di coordinamento. Un processo lean è un processo “naturalmente” pronto alla modalità remota. Poco rileva se l’interfaccia organizzativa è con un collega nell’ufficio accanto o a chilometri di distanza. Nessuna limitazione alla gestione se manager ed operatori condividono con fiducia meccanismi e strumenti di coordinamento e controllo collaborativo strutturati.
E’ solo con una buona e “snella” organizzazione che il lavoro, da remoto o a distanza, diventa davvero smart.