Semplicità o tecnologia?

Ho da poco trascorso un paio d’ore molto stimolanti in un incontro che STAUFEN.ITALIA organizza tre volte all’anno, chiamando un gruppo di executive a portare la propria testimonianza su un tema di volta in volta differente, ma che in generale riguarda la competitività aziendale.
Si parlava, in questo incontro, di crescita delle persone e della responsabilità che i leader hanno nell’agire per ottenerla.

In particolare, mi ha colpito molto l’esperienza aziendale condivisa da Paolo Bertone e Michele Scarpello di Fresenius Medical Care: per risolvere un problema cruciale per lo stabilimento (un vincolo apparentemente insuperabile di spazi di stoccaggio), hanno scelto la strada del coinvolgimento delle persone sul campo. (Vuoi approfondire il caso di Fresenius Medical Care? Guarda il video dell’Executive Club di STAUFEN.ITALIA)
Io mi limito a “spoilerare” la fine: la soluzione trovata ha funzionato in modo eccellente. Aggiungo poi che la soluzione adottata non è stata tecnologica o digitale ma un “banale” sistema di gestione a vista.
Scelta molto interessante, perché non è stata guidata dall’ideologia (“digitale sì o no”, “progresso contro luddismo”…), ma dalla volontà strategica di coinvolgere le persone e dalla fiducia nel contributo che queste possono dare.
Chiudo con questa riflessione: il progresso tecnologico sta cambiando profondamente il lavoro e le competenze, ma il coinvolgimento delle persone sul campo resta il modo migliore per ottenere soluzioni semplici, veloci ed evitare il rischio di “overcomplexity” tecnologica.

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Oltre 20 anni di carriera nella consulenza per aziende Europee di medie e grandi dimensioni. Numerose esperienze nei settori food&beverage, automotive e tessile dove ha sviluppato competenze di Lean Transformation, Supply Chain Management, Operation Management, TPM. Formatore ed esperto di formazione esperienziale.

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