Se il know-how se ne va con le persone.

Viviamo in un contesto di alto turnover aziendale, con una tendenza che è in crescita e non sembra rallentare.

Se ne parla molto, in particolar modo delle ragioni che causano questo fenomeno, del come arginarlo e prevenirlo. Tema ampio e complesso.

Non vedo la stessa attenzione riguardo la necessità di acquisire le capacità che se ne stanno andando con le persone e, soprattutto, sul rendere abili le nuove risorse inserite, nel minor tempo possibile.

Credo che in un quadro di mercato che vede un’accelerazione dell’innovazione tecnologica e un’evoluzione delle modalità di business, non riuscire a conservare l’intuito sviluppato dai collaboratori potrebbe non permettere di cogliere le future opportunità e sfide.

Sì, perché il know-how aziendale è in gran parte custodito nella mente e nelle abilità dei suoi collaboratori, che nasce dall’esperienza lavorativa.

Ecco che diventa ancora più importante investire energie nella formazione delle persone e nel modo in cui farlo, affinché il know-how sviluppato dal singolo rimanga a beneficio anche dell’azienda.

L’efficacia dei collaboratori nello svolgere un compito dipende in gran parte da come gli è stato insegnato. È più che mai necessario avere delle persone preparate a formare.

Abbiamo a disposizione più metodologie che ci possono supportare nel soddisfare questo bisogno. Ne cito alcune che ritengo più adatte allo scopo: il modello di gestione della conoscenza di Nonaka e Takeuchi; le routine collegate ai moduli JI, JR e JM (Job Instruction, Job Method e Job Relations) del TWI-Training Within Industry; lo Shu Ha Ri modello di sviluppo delle competenze di Toyota.

Il fatto che ci siano più approcci a disposizione e che si possano insegnare, ci riporta al punto di partenza e cioè se si reputa valore oppure no il know-how delle persone.

Se da un lato l’azienda vuole collaboratori capaci, dall’altro deve essere in grado di insegnare loro ad esserlo.

Like(0)Dislike(0)

avatar

Ha lavorato per 15 anni nella multinazionale giapponese Komatsu. Dapprima occupandosi di qualità, dal Controllo Prodotto e Processo, sino a gestire lo Sviluppo del Sistema Qualità in ottica di Qualità Totale. Successivamente in ambito produttivo, ha seguito l’ottimizzazione dei processi, affiancando i “sensei” della casa madre e progressivamente assumendo la gestione dei Gruppi di Miglioramento aziendali, definendo e veicolando soluzioni tecnologiche ed organizzative al fine di ottimizzare i processi. Infine, ha concentrato il suo operato nello sviluppo della Supply Chain aziendale. A partire dal 2010, come consulente, ha guidato progetti sui temi della Lean Production in differenti settori manifatturieri, concentrandosi sull’implementazione dello ShopFloor Management, il Problem Solving e sulla comprensione del reale valore per il cliente. Attualmente, si è focalizzato sullo sviluppo organizzativo, sia in termini di eccellenza del processo, che di eccellenza nella leadership.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *