Nel 2017 Staufen.Italia decise di effettuare un survey sul tema Industria 4.0 per sondare a che punto fossero le imprese italiane lungo il percorso verso la Smart Factory.
Secondo questa il 73% dei manager intervistati pensano che nuovi concorrenti minacceranno il loro business nei prossimi 10 anni con il 4.0 e l’innovazione digitale, mentre se si parla degli ostacoli all’introduzione dell’industria 4.0 in Italia tra i più temibili vi è quello della mancanza di competenze nel management stesso (90%) o nei dipendenti (82%).
Come poter dunque ovviare nel minor tempo possibile a questo bisogno di formazione?
A tal proposito Edgar Dale con la sua piramide dell’apprendimento fornisce una chiara illustrazione di quanto possano essere efficaci i vari canali audiovisivi ai fini dell’apprendimento.
Guardando questa rappresentazione risulta chiaro come i canali abitualmente e maggiormente utilizzati (visivo e uditivo) non siano sufficienti, bisogna puntare sull’apprendimento esperienziale.
Questo infatti è particolarmente efficace e personalizzato perché basato su un processo di auto-osservazione critica della propria esperienza che coinvolge contemporaneamente aspetti non solo cognitivi ma anche emotivi e sociali.
Puntare su questo tipo di formazione può essere una scelta molto lungimirante per vivere in prima persona la rivoluzione digitale e portare a casa, o per meglio dire in azienda, le competenze mancanti con maggiore consapevolezza.