Il libro “Good to Great” (“O meglio o niente”, nella traduzione Italiana), risultato della ricerca di Jim Collins e della sua équipe su cosa hanno in comune le aziende che sono diventate eccellenti dopo un periodo di mediocrità, evidenzia come uno dei pilastri comuni tra queste aziende sia stata la disciplina delle persone.
Dopo un primo capitolo dedicato (ovviamente) alle caratteristiche dei loro leader (caratterizzati da una auto-disciplina assoluta), Collins indaga la composizione delle squadre a loro subalterne; il capitolo si intitola “Prima Chi, poi Cosa“
Le tre “verità” che lo studio Collins di suggerisce sono:
1) Se si inizia con il “chi” (far entrare in squadra) anziché con il “cosa” (la strategia) ci si adatta più facilmente ad un mondo in cambiamento. I “chi” contribuiranno a decidere il “cosa”. (Corollario al punto 1: bisogna anche decidere “chi” far uscire dalla squadra)
2) Se tra il “chi” ci sono le persone giuste, il problema di come motivarle e guidarle in gran parte si risolve.
3) Se si prende a bordo la gente sbagliata, non importa individuare la direzione giusta; una grande idea senza la squadra giusta non serve a nulla.
Quanto siamo lontani dal mito del “supereroe” che tutto gestisce e tutto decide?