Né io, né tu, nessuno può colpire duro come fa la vita, perciò andando avanti non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti… così sei un vincente! (Rocky Balboa)
Il personaggio di Rocky Balboa è stato motivatore per tanti. Ed è stato anche uno dei miei. In alcune aziende è utilizzato come strumento per motivare l’intera organizzazione. Rocky insegna ad affrontare avversari più grandi e più forti, a trasformare la paura in coraggio per agire, a non dare mai la colpa agli altri ma a cercare il vero nemico dentro di noi.
Tutti questi valori sono alla base di ogni Lean Transformation che implica, per definizione, un cambio culturale.
L’avversario è grande e più forte: la concorrenza è agguerrita, le regole del mercato sono stringenti e i clienti sono sempre più esigenti. In questo contesto emotivamente complesso i modelli di gestione aziendali classici basati su grandi lotti ma anche grandi Lead Time e grandi sprechi hanno trovato le porte aperte.
La paura di implementare nuovi modelli è tanta. Veramente vogliamo cambiare il nostro status quo? Cosa ci attende dopo? Sarà conveniente? Sono queste le domande che ci passano per la mente quando pensiamo al cambiamento. I detrattori del cambiamento sono sempre dietro l’angolo. Trasformiamo i dubbi in azioni ed iniziamo ad implementare il Lean incondizionatamente. Le vittorie arriveranno.
Ma chi è il nostro nemico? Quali problemi dobbiamo risolvere per raggiungere l’eccellenza? Cosa ostacola il cambiamento? Nella maggior parte dei casi non dobbiamo perdere tempo a cercare intorno a noi, in quanto probabilmente, l’ostacolo più grande da rimuovere è dentro noi stessi. E’ dentro di noi che risiede la nostra storia e il passato vincola le nostre scelte, e quindi il futuro dell’intera organizzazione. Abbracciamo il Lean guardando solo il futuro. Sfruttiamo la potenza che gli strumenti Lean mettono nelle nostre mani. Team working, Kaizen event, Shopfloor Management: sono le armi del futuro.
Doppel Farmaceutici inizia la sua Lean Transformation a Gennaio 2016. Lo fa adottando un approccio globale attraverso l’implementazione di progetti interfunzionali.
Trasversalmente a tutti questi progetti vi è quello d’implementazione di un sistema di Shopfloor Management. Un approccio completamente diverso ha investito la struttura dei classici meeting aziendali. Le riunioni attorno al tavolo con i classici powerpoint sono stati sostituiti da tabelloni di visualizzazione in cui le persone, seguendo insieme un’agenda strutturata, sono in grado di diventare più efficaci nella gestione delle attività a valore aggiunto, nella aumentare le capacità di problem solving e di analisi dei KPI critici per le attività ad alto impatto sui risultati finali ma, soprattutto, di comunicare meglio.
La strada che porta verso l’eccellenza è ora imboccata ma il 95% delle aziende che cercano di implementare il Lean hanno poi una ricaduta sul vecchio sistema aziendale.
Quali sono quindi i valori determinanti del 5% rimanente?
Determinazione: affrontiamo le difficoltà con energia. Supportati dal metodo Lean che è ormai una best practice nel mondo.
Coraggio: il cambiamento richiede forza e audacia. Non dobbiamo avere paura di mettere in discussione gli status quo costruiti nel tempo.
Umiltà: La vera forza del Lean è il Team working. Un Team efficace ed efficiente è costituito da persone in grado di ascoltare, di valorizzare le idee, e di ragionare out of the box.
Avanti verso la trasformazione!
E' proprio così. Il personaggio Rocky Balboa sembra essere assolutamente appropriato come motivatore per sostenere fino in fondo una trasformazione lean.
E' proprio quando i risultati sperati sembrano non arrivare più, che il 95% delle aziende fanno marcia indietro, rinunciando ad un'opportunità unica di cambiamento. I veri nemici del cambiamento stanno dentro di noi. Sono le nostre paure. Abbiamo paura di abbandonare la nostra "comfort zone".
Vorrei aggiungere alla figura di Rocky Balboa, quella di un personaggio storico realmente esistito: Cristoforo Colombo. Il 10 ottobre 1492, dopo più di due mesi di navigazione, seppe gestire con grande sangue freddo l'ammutinamento dell'equipaggio delle tre caravelle. Seppe motivare l'equipaggio fino all'ultimo. I suoi marinai volevano ritornare indietro. Dopo soli due giorni venne avvistata la terraferma.