Quante volte ci sono stati problemi nel raggiungimento degli obiettivi di progetto, soprattutto per quanto attiene il rispetto delle tempistiche? La soluzione che viene per lo più individuata è talvolta peggiore del problema che vuole risolvere: ovvero il ricorso a strumenti sempre più complicati di programmazione e controllo avanzamento del progetto. Questi spesso consumano molte risorse, senza di fatto risolvere il problema.
Crediamo che il problema vada risolto in modo più psicologico che razionalistico. Devo “tagliare l’elefante a fette”.
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Innanzitutto separando chiaramente la programmazione di lungo del progetto, che mi garantisce di programmare le attività in coerenza con la scadenza finale del progetto e di verificare la disponibilità delle risorse nel lungo, dalla programmazione di breve, con un orizzonte di 2/4 settimane, con la quale faccio un’allocazione fine delle attività. A partire dal Gantt generale definisco quali attività devono essere fatte da chi in quali giornate con quale carico di lavoro. L’obiettivo non è gestire le deviazioni, ma cercare di anticipare i problemi e risolverli, per evitare le deviazioni. Così il progetto si stabilizza e l’entropia si riduce.
A questa programmazione di breve deve corrispondere un controllo avanzamento molto stringente. Possibilmente ogni giorno si deve verificare l’avanzamento, per intercettare le deviazioni prima che non siano più gestibili.
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