Il fardello dei costi indiretti

Certo il titolo è provocatorio, ma quanto incidono i costi indiretti nella vostra azienda? Più del doppio dei costi diretti? Sicuramente vi sono buone ragioni che spiegano questo fenomeno: soprattutto l’aumento di tecnologia del processo produttivo che richiede più indiretti per il suo governo e la necessità di ampliare le attività di marketing e di ricerca.

Ma non è tutto lì. Mentre la caccia agli sprechi si sta conducendo in modo efficace in produzione ormai da moti anni, non altrettanto si può dire negli uffici.

Certo in produzione è molto più semplice distinguere le attività a valore (produco) da quella a non valore (sto spostando materiale, sto cercando attrezzi, ecc.) semplicemente osservando ciò che avviene, e vi è una maggior consuetudine a misurare le prestazioni (quanto ho prodotto oggi, se sono stato puntuale, ecc.).

Molto meno facile negli uffici. Se un impiegato sta davanti al computer sta creando valore (sta eseguendo il suo compito), o sta perdendo tempo (sta cercando un dato che non trova, sta cercando di capire come svolgere un’operazione perché non esiste uno standard, ecc.)? Non vi è neppure consuetudine a misurare le prestazioni: quanti sono gli euro persi se vi è una riunione con persone con un costo orario chiaramente superiore a quella di fabbrica che non porta ad alcuna decisione valida?

Credo che il prossimo ambito di applicazione del Lean Thinking debba essere negli uffici. Vi è “tanto grasso che cola”, e finora si è fatto troppo poco.

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Dal 2007 è socio ed amministratore unico di Staufen Italia. In precedenza ha lavorato in azienda, nella funzione organizzazione, per poi iniziare l'attività di consulente, acquisendo esperienze sui temi "caldi" che si sono succeduti in questi ultimi venti anni, dallo sviluppo organizzativo supportato dall'IT, al TQM, al business process reenginerring, al Lean Thinking.

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