In una tipica giornata di lavoro effettuiamo centinaia di azioni, alcune più standardizzate, altre più eccezionali. In entrambi i casi però siamo costretti a doverci spostare fisicamente per raggiungere una postazione di lavoro, o più semplicemente la stampante, che speriamo di raggiungere senza il rischio di dover “tornare indietro”, in quanto questo spostamento ci è costato tempo e una bella camminata, tanto che i nostri smart watches suonano incessantemente per indurci a fare una pausa e riprendere fiato.
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Ma questi spostamenti che benefici portano all’interno dell’azienda o nell’area produttiva? In quasi tutti i casi sono uno spreco, perché non apportano alcun valore aggiunto. Ovviamente eliminare completamente i movimenti interni all’azienda è pressoché impossibile, ma è fattibile ridurli, limitandoci solo a quelli necessari ed essenziali. Come? Innanzitutto, osservando la disposizione dei macchinari e dei dipendenti all’interno dello stabilimento. Le postazioni non sempre sono ben organizzate, mancano materiali o sono situati troppo lontano dalle linee produttive, quindi gli operatori si trovano a dover camminare tra i vari reparti per reperire gli strumenti necessari per lavorare e, di conseguenza, si causano perdite di tempo e rischi collegati alla sicurezza.
Per ovviare a tutto ciò, è fondamentale mappare e monitorare gli spostamenti degli operatori, in modo da quantificare gli sprechi di tempo in produzione e visualizzare come migliorare la disposizione dei movimenti, cercando di non far “impazzire” i nostri smart watches pronti a ricordarci “di fare una pausa”.
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