Contapassi sí, contapassi no: lo spreco motion

In una tipica giornata di lavoro effettuiamo centinaia di azioni, alcune più standardizzate, altre più eccezionali. In entrambi i casi però siamo costretti a doverci spostare fisicamente per raggiungere una postazione di lavoro, o più semplicemente la stampante, che speriamo di raggiungere senza il rischio di dover “tornare indietro”, in quanto questo spostamento ci è costato tempo e una bella camminata, tanto che i nostri smart watches suonano incessantemente per indurci a fare una pausa e riprendere fiato.

Woman, fitness and check pulse with watch in nature for morning run, track heart rate or monitor performance. Exercise, break and hand of athlete with time for cardio workout, endurance or marathon.

Ma questi spostamenti che benefici portano all’interno dell’azienda o nell’area produttiva? In quasi tutti i casi sono uno spreco, perché non apportano alcun valore aggiunto. Ovviamente eliminare completamente i movimenti interni all’azienda è pressoché impossibile, ma è fattibile ridurli, limitandoci solo a quelli necessari ed essenziali. Come? Innanzitutto, osservando la disposizione dei macchinari e dei dipendenti all’interno dello stabilimento. Le postazioni non sempre sono ben organizzate, mancano materiali o sono situati troppo lontano dalle linee produttive, quindi gli operatori si trovano a dover camminare tra i vari reparti per reperire gli strumenti necessari per lavorare e, di conseguenza, si causano perdite di tempo e rischi collegati alla sicurezza. 

Per ovviare a tutto ciò, è fondamentale mappare e monitorare gli spostamenti degli operatori, in modo da quantificare gli sprechi di tempo in produzione e visualizzare come migliorare la disposizione dei movimenti, cercando di non far “impazzire” i nostri smart watches pronti a ricordarci “di fare una pausa”.

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