Piuttosto che motivare chi non è motivato, concentrati sul non demotivare chi lo è

Secondo lo psicologo Trabucchi la motivazione è la normalità mentre la de-motivazione è una eccezione, quindi, quelli veramente demotivati sono la minoranza e risulterebbe perciò poco utile investire tempo su di loro.

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Analisi dati e coinvolgimento delle persone

Uno degli strumenti più potenti a disposizione delle imprese è la raccolta e la condivisione dei dati generati all’interno degli impianti produttivi, in quanto possono fornire una vasta gamma di informazioni utili per migliorare ad esempio efficienza e qualità.

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Reattività Strutturale

Negli ultimi anni, i forti impatti sull’economia causati dal susseguirsi di crisi mondiali e regionali di varia natura (sanitaria, sociale, politica, …) hanno determinato una diffusa percezione di “volatilità” ed incertezza.

Pur nelle differenze che persistono tra i differenti settori industriali, si può dire che nessuno ne sia rimasto immune.

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Tu costruiresti una casa senza fondamenta?

Immagina di voler costruire una casa. La tua casa dei sogni, solida, confortevole, efficiente. Ti affidi a un architetto, il quale ti presenta un progetto avveniristico, pieno di tecnologie all’avanguardia e soluzioni domotiche di ultima generazione. Ma quando chiedi informazioni sulle fondamenta, ti risponde che non sono necessarie, che la casa si reggerà da sola grazie a materiali innovativi e software intelligenti.

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Abbiamo sempre fatto così…

Quante volte ci siamo imbattuti nella frase: «abbiamo sempre fatto così!». Ma siamo sicuri che abbiamo sempre fatto nel modo corretto? Siamo sicuri che il non mettersi in discussione sia segno di bravura e comprovata esperienza?

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Innovazione Aziendale: La Forza della Collaborazione e del Confronto

L’innovazione è il motore trainante del progresso aziendale, e la collaborazione tra i dipendenti gioca un ruolo fondamentale nel suo sviluppo. Questo post esplorerà come la condivisione di idee ed il confronto tra i team possano favorire l’innovazione, fornendo esempi di pratiche adottabili dalle aziende.

Creare un Ambiente Aperto al Confronto:

L’azienda dovrebbe promuovere un ambiente aperto al confronto. Incentivare la comunicazione libera e rispettosa permette ai dipendenti di esprimere le proprie idee senza timori, facilitando la scoperta di soluzioni innovative. In tale contesto la diversità di pensiero è cruciale e può essere favorita incoraggiando la partecipazione di team multidisciplinari.

Creare Spazi Ad-Hoc per la Collaborazione:

La creazione di spazi fisici o virtuali dedicati alla collaborazione può stimolare l’innovazione. Sale riunioni informali, piattaforme digitali per lo scambio di idee e progetti interfunzionali possono favorire il dialogo e la condivisione di conoscenze.

Organizzare Sessioni di Brainstorming:

Le sessioni di brainstorming sono momenti chiave per generare idee innovative. L’azienda può organizzare regolarmente queste sessioni, coinvolgendo dipendenti di diversi reparti per accrescere la varietà di prospettive.

Incentivare la Condivisione di Successi e Fallimenti:

La condivisione di esperienze, sia positive che negative, è un modo efficace per imparare e innovare. Le aziende possono istituire forum o riunioni periodiche per discutere i successi e i fallimenti, incoraggiando un apprendimento collettivo.

Conclusione:

In sintesi, la collaborazione e il confronto tra i dipendenti costituiscono il cuore dell’innovazione aziendale e conviene agire attivamente affinché questa sia possibile.

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Non potere è (spesso) volere

Pochi giorni fa, un amico appassionato di running mi ha proposto di fare un allenamento assieme. Quella sera, tuttavia, mi ero già programmato per andare al cinema: gli ho quindi risposto «mi dispiace, non posso», proponendogli di rimandare di lì a breve.

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La rivoluzione produttiva del “Dire la verità”

Una celebre citazione attribuita a George Orwell recita: “Dire la verità è un atto rivoluzionario“.

Questo aforisma, applicato ai principi della produzione snella, assume un significato profondo.

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Riunioni più brevi? Bene ma non è sufficiente.

Alcune settimane fa un articolo de “Il Post” riferiva di una ricerca di Microsoft basata sui dati raccolti dalla piattaforma di videoconferenze MS Teams, tra il 2021 e il 2022.

Secondo quanto riportato nell’articolo “le riunioni sono complessivamente aumentate di numero, ma sono diventate via via più brevi e occasionali”

Inoltre, viene sottolineato come “la riunione da non oltre 15 minuti è la tipologia la cui frequenza è cresciuta di più in assoluto, fino a costituire il 60 per cento delle riunioni, a scapito di quelle da un’ora, che sono invece molto diminuite.”

Direi che questa è una eccellente notizia: tutti, credo, abbiamo infatti provato come, “dopo un po’” le riunioni comincino rapidamente a perdere efficacia ed interesse.

Nella nostra esperienza ciò è legato a tre fattori principali: il primo è la naturale, limitata capacità dell’essere umano di mantenere l’attenzione, il secondo il basso livello di “progettazione” delle riunioni ed in fine l’insufficiente grado di “moderazione” da parte del leader della riunione stessa.

Ridurre la durata delle riunioni è quindi un’ottima cosa, ma non è sufficiente se non si lavora al contenuto ed alle dinamiche delle riunioni stesse.

Ad esempio, progettando nel dettaglio la “sceneggiatura” delle riunioni (in particolare di quelle regolari che sono quasi il 40% del totale) ed insegnando ai leader come moderarle.

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