“Non c’è cosa che non venga resa più semplice attraverso la costanza e la familiarità e l’allenamento. Attraverso l’allenamento noi possiamo cambiare; noi possiamo trasformare noi stessi.” Dalai Lama
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Industria 4.0 ?
Bah! Forse meglio fare prima bene la 3.0
Ricapitoliamo:
- Industria 1.0 – meccanizzazione della produzione con energia idraulica e vapore
- Industria 2.0 – produzione di massa col supporto dell’energia elettrica
- Industria 3.0 – informatizzazione degli uffici e automatizzazione della produzione
- Industria 4.0 – la prossima rivoluzione – “internet delle cose”, sistemi cyber-fisici, intelligenza decentrata, interazione tra mondo reale e mondo virtuale
Molto interessante e stimolante e sicuramente assisteremo a cambiamenti che al momento facciamo ancora fatica ad immaginare.
L’albero e la foresta
“Il problema è che i manager non entrano nei dettagli abbastanza per capire. Essi preferiscono invece seguire qualche grande ‘teoria del tutto’ che hanno letto sull’Harvard Business Review” dice Jim Lancaster, CEO Lantech e guru riconosciuto a livello mondiale del Lean Thinking.
Un caso di miglioramento continuo nello shopfloor managament
Mandelli Sistemi Spa, azienda produttrice di centri di lavoro ad asse orizzontale, ha intensificato a partire dal 2014, un processo di Lean Transformation che utilizza lo shopfloor management come strumento primario per gestire i vari processi aziendali.
Ad esempio, nel reparto produttivo si svolgono delle brevi riunioni con l’ausilio di 2 tabelloni di infoboard che permettono di controllare lo stato avanzamento lavori e criticità di ogni commessa: il primo per la fase di montaggio macchine, il secondo per la fase di montaggio gruppi. Questi strumenti sono “vivi” e cioè in continuo sviluppo in modo da essere sempre più utili, pragmatici e completi per utilizzatori e responsabili di funzione.
Lean e Automobili. Ma le aziende automobilistiche sono veramente Lean?
Quattro mesi di attesa per avere un’autovettura nuova configurata con gli optional desiderati.
Questo è quanto capita ad un cliente che ordini adesso un automobile di un noto marchio tedesco che si fa vanto di essere uno degli esempi più avanzati di applicazione della Lean Production.
Un romanzo di Lean Transformation
Può il processo di Lean Transformation essere raccontato come un romanzo?
Mi sono imbattuto in un libro non recentissimo in cui questo avviene, il libro in questione è “The Gold Mine” di Freddy Ballé & Michael Ballé
Smed nel processo decisionale: un’interpretazione del NEMAWASHI
Più o meno tutti conoscono i principi su cui si basa lo SMED, un pò meno cosa sia il Nemawashi.
Anche stavolta si tratta di una similitudine riferita ad un termine giapponese, il cui significato proviene dal mondo del giardinaggio e più specificatamente dalla fase del trapianto di un albero, dall’evidenziare e proteggere le sue radici per non rischiare che muoia durante il trasferimento. Così anche per le nuove idee, è necessaria una azione preparatoria.
Il Nemawashi si riferisce ad un processo organizzativo continuo di costruzione del consenso, prima di prendere una precisa decisione.
Guardare la nave attraverso gli occhi dell’equipaggio
Attirare e trattenere i talenti è una delle sfide più critiche quando si vuole costruire una squadra vincente. Purtroppo raramente siamo nella condizione di poterci ingaggiare in questa sfida. Il più delle volte l’arena in cui siamo costretti a giocare ci costringe a cercare di massimizzare i risultati ottimizzando le risorse che abbiamo, puntando a risultati eccellenti con risorse valutate come mediocri.
Ma il cliente è sempre il re?
Ancora una riflessione che viene dal libro “Lean Turnaround” di Art Byrne:
“Per massimizzare l’efficienza del sistema, sarà anche importante cambiare il comportamento dei propri clienti, i quali devono smettere di usare i sistemi MRP (che ordinano per lotti) e cominciare a comunicarvi quotidianamente cosa hanno venduto” Art Byrne, “Lean Turnaround”
I sistemi contabili a costo standard sono incompatibili con il lean
Un ulteriore post ispirato dal libro “Lean Turnaround” di Art Byrne, libro di cui Staufen ha curato la traduzione in Italiano.
I sistemi contabili a costo standard sono incompatibili con il lean. Lo sono perché incoraggiano e premiano esattamente quei comportamenti che voi intendete eliminare. Di fatto, io penso alla contabilità a costi standard come all’«anti-lean». Ad esempio, nel nostro mondo il magazzino è considerato la fonte di ogni male perché nasconde gli sprechi. Il metodo contabile standard di assorbimento dei costi la pensa in modo diametralmente opposto: premia coloro che accumulano scorte, permettendo loro di differire una porzione dei costi di produzione su esercizi successivi. Art Byrne – Lean Turnaround
Bisogna andare per forza a fondo della questione. I sistemi contabili classici sono stati pensati per la produzione ripetitiva a domanda stabile, certa e costante. Stanno diventando in parte fuorvianti, facendoci credere che stiamo andando bene quando andiamo male, e inducendo comportamenti poco efficienti.