Non potere è (spesso) volere

Pochi giorni fa, un amico appassionato di running mi ha proposto di fare un allenamento assieme. Quella sera, tuttavia, mi ero già programmato per andare al cinema: gli ho quindi risposto «mi dispiace, non posso», proponendogli di rimandare di lì a breve.

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La rivoluzione produttiva del “Dire la verità”

Una celebre citazione attribuita a George Orwell recita: “Dire la verità è un atto rivoluzionario“.

Questo aforisma, applicato ai principi della produzione snella, assume un significato profondo.

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Riunioni più brevi? Bene ma non è sufficiente.

Alcune settimane fa un articolo de “Il Post” riferiva di una ricerca di Microsoft basata sui dati raccolti dalla piattaforma di videoconferenze MS Teams, tra il 2021 e il 2022.

Secondo quanto riportato nell’articolo “le riunioni sono complessivamente aumentate di numero, ma sono diventate via via più brevi e occasionali”

Inoltre, viene sottolineato come “la riunione da non oltre 15 minuti è la tipologia la cui frequenza è cresciuta di più in assoluto, fino a costituire il 60 per cento delle riunioni, a scapito di quelle da un’ora, che sono invece molto diminuite.”

Direi che questa è una eccellente notizia: tutti, credo, abbiamo infatti provato come, “dopo un po’” le riunioni comincino rapidamente a perdere efficacia ed interesse.

Nella nostra esperienza ciò è legato a tre fattori principali: il primo è la naturale, limitata capacità dell’essere umano di mantenere l’attenzione, il secondo il basso livello di “progettazione” delle riunioni ed in fine l’insufficiente grado di “moderazione” da parte del leader della riunione stessa.

Ridurre la durata delle riunioni è quindi un’ottima cosa, ma non è sufficiente se non si lavora al contenuto ed alle dinamiche delle riunioni stesse.

Ad esempio, progettando nel dettaglio la “sceneggiatura” delle riunioni (in particolare di quelle regolari che sono quasi il 40% del totale) ed insegnando ai leader come moderarle.

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Come strutturare la ReCo in funzione di un organigramma a matrice?

Ogni azienda ha la sua organizzazione e l’organigramma traccia ruoli, responsabilità e relazioni gerarchiche o funzionali.

Attraverso le cosiddette “ReCo”, cioè incontri brevi tra attori chiave di un reparto con l’obiettivo di gestire le deviazioni dal target, riusciamo a raggiungere una chiara e robusta comunicazione tra livelli gerarchici ed informazione a tutti i livelli sulle prestazioni aggiornate della propria area; il tutto in modo efficace ed efficiente.

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L’Azienda a Trazione Integrale

Tutte le aziende sono nate da un’idea iniziale che è stata in grado di risolvere un problema di cui le persone cercavano una soluzione. L’idea iniziale, la benzina, ha acceso l’Azienda entrando in due motori: la produzione per realizzare il prodotto/servizio, e il marketing/vendite per far incontrare i potenziali clienti con la soluzione dell’Azienda.

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Il principio di Peter

In una gerarchia, ogni dipendente tende a far carriera fino a raggiungere il proprio livello di incompetenza”.

Questa tesi, nota come Principio di Peter, è stata formulata dallo psicologo canadese Laurence J. Peter nel 1969, e può essere altrimenti letta: “Con il tempo, ogni posizione lavorativa tenderà ad essere occupata da una persona priva delle competenze necessarie”.

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Le varianti possono uccidere il profitto

Garantire la personalizzazione ed il servizio al cliente per le aziende, soprattutto italiane, è un fattore competitivo imprescindibile. Ciò che però non è sempre trasparente è il costo di queste personalizzazioni. La proliferazione incontrollata di varianti di prodotto, genera costi produttivi, logistici, tecnici e talvolta anche umani (in termini di stress) molto alti.

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