Una celebre citazione attribuita a George Orwell recita: “Dire la verità è un atto rivoluzionario“.
Questo aforisma, applicato ai principi della produzione snella, assume un significato profondo.
La Lean Manufacturing si basa sul riconoscimento degli sprechi (in giapponese: MUDA), per poi procedere alla loro eliminazione o – laddove ciò non sia possibile – alla loro riduzione.
La ricerca degli sprechi non può prescindere da una valutazione meticolosa e oggettiva della situazione iniziale in cui ci troviamo, il cosiddetto Actual State. Un assesment sincero è quindi alla base di qualsiasi trasformazione Lean.
Tuttavia, molti sprechi sono difficilmente identificabili: metterli a nudo richiede di osservare la realtà che ci circonda con particolare attenzione.
Ma non solo.
Affinché questa ricerca sia davvero efficace, e ci permetta di riconoscere tutte le opportunità di miglioramento che si nascondono nei nostri processi, dobbiamo ricorrere al nostro spirito critico, senza pregiudizi né preconcetti.
Dobbiamo sforzarci di uscire dalla zona di comfort in cui trovano rifugio le nostre abitudini più radicate.
Dobbiamo mettere in discussione tutte le convinzioni che non trovano riscontro in dati verificabili.
Dobbiamo abbandonare la rassicurazione sociale che deriva dall’uniformarsi a priori a comportamenti consolidati («Si è sempre fatto così»).
In questo senso “dire la verità” può davvero apparire come una piccola rivoluzione: e quando riusciamo a riconoscerla, non dobbiamo temere di sostenerla con onestà e coraggio.