Prima di diventare “allenatori” siamo stati noi per primi “giocatori”. Abbiamo giocato in prima persona la partita imparando a conoscere ogni tecnica, ogni trucco del mestiere. È in quel contesto che siamo diventati bravi a “fare” e la fonte della nostra energia è stata la soddisfazione per i risultati raggiunti grazie al nostro “fare”.
Non sempre si può essere solo giocatori, arriva il momento in cui siamo noi a dover allenare. A questo punto, tanto più rimaniamo attaccati alla nostra immagine di giocatori, tanto meno saremo efficaci come allenatori. Se il nostro ricordo di giocatore è troppo forte, la nostra attenzione sarà puntata sul “fare il Processo” e non su “allenare le Persone”. Potrà anche capitare di dire la terribile frase: “Spostati, faccio io!” in grado di annullare tutti i buoni propositi dei corsi di comunicazione e relazione a cui abbiamo partecipato.
La naturale evoluzione della conoscenza si compone di tre fasi:
- Sapere
- Saper Fare
- Saper Far Fare
Anche la naturale evoluzione dei Leader in Azienda segue questo percorso.
Passiamo da una conoscenza generica e teorica (Sapere) ad una conoscenza specifica e particolare che ci rende autorevoli nella materia (Saper Fare), arrivando infine alla conoscenza di saper insegnare e trasferire ciò che sappiamo agli altri facendoli crescere e moltiplicando esponenzialmente la capacità e il potenziale delle Persone (Saper Far Fare).
Se riflettiamo profondamente possiamo realizzare che in Azienda non ci sono solo gli allenatori dei giocatori, ma anche gli allenatori degli allenatori, i cosiddetti Train The Trainer.
Un’Azienda vincente non fabbrica solo prodotti, fabbrica prima le sue Persone.