Non so se Taichii Ohno sia mai stato in Italia, ipotizzo per un momento di si e immagino alcune sue possibili riflessioni profonde durante il viaggio di ritorno. Al suo posto avrei sicuramente comparato la cultura che mi accoglie con quella che mi porto dietro da sempre e poi cercato affinità e differenze.
Un pensiero che sicuramente il sig. Ohno avrà avuto sarà stato che gli italiani sono molto più “giapponesi” di quanto si supponga dall’altro lato del globo. Avete mai sentito parlare di Mentsu ?
Letteralmente significa “salvarsi la faccia” e rappresenta l’approccio giapponese di evitare situazioni di possibile imbarazzo con persone ed enti esternamente all’organizzazione (clienti e opinione pubblica in primis). Credo che se noi italiani ci guardassimo bene allo specchio ci accorgeremmo come questa modalità di difesa la adottiamo spesso naturalmente in caso di errori e sbagli.
Ohno realizzerebbe poi che ci assomigliamo anche in quello che internamente consegue al Mentsu, cioè che una volta messa in salvo la reputazione all’esterno, i problemi vanno risolti esclusivamente “in famiglia” e “i panni sporchi si lavano in casa”. Fin qui verrebbe da dire che giapponesi ed italiani siano uguali ma c’è una sostanziale differenza nel modo di “lavare i panni in casa”: in Toyota sono abituati ad evitare la cultura della colpa individuale all’italiana e dell’accusa personale ma, nonostante la loro durezza nei modi, si mira sempre al miglioramento di processi e persone coinvolti nello “scandalo” o nell’errore.
Taichi Ohno atterra di nuovo in Giappone e dopo tante ore di volo pensa: “dovremmo imparare gli uni dagli altri, potrei proporre uno scambio equo… un sensei per un pizzaiolo”.