Durante la preparazione di un recente webinar sul tema della Lean Logistic ho cercato di definire quali fossero le caratteristiche che maggiormente differenziano l’approccio “Lean” alla logistica rispetto ad un approccio tradizionale.
La Lean Logistic è l’insieme di logiche e metodi che caratterizzano la logistica in un’azienda che ha adottato la Lean Production. L’obiettivo della logistica rimane lo stesso: pianificare e gestire l’intero flusso dei materiali dai componenti al prodotto finito per soddisfare la domanda del cliente finale. Ciò che differenzia la Lean Logistic sono i metodi utilizzati nelle due azioni principali:
- Pianificazione: abbandono di tecniche “Push” come l’MRP ed adozione di tecniche “Pull” (supermarket, JIT, kanban);
- Movimentazioni e trasporti: separazione tra Valore Aggiunto e Spreco (movimenti, trasporti, attese) e riduzione di questo.
Il primo punto penso sia ampiamente conosciuto e trattato anche se probabilmente sono rari i casi di implementazioni complete e di successo che vadano al di là della gestione delle minuterie o di altri componenti di basso valore.
Per quanto riguarda il secondo può essere interessante qualche approfondimento.
Spesso, osservando le attività su un processo produttivo, si rileva che buona parte del tempo degli operatori è impiegata in attività di ricerca materiali, movimentazione e trasporto che costituiscono spreco.
L’obiettivo fondamentale della Logistica deve quindi essere una corretta gestione del flusso dei materiali al fine di fornire a chi opera sul processo “a valore aggiunto”: il giusto pezzo, nella giusta quantità, al momento giusto e nel posto giusto.
L’ottimizzazione e la riduzione dei costi di movimentazione e trasporto sarà quindi un obiettivo secondario da perseguire una volta raggiunto l’obiettivo primario di eliminare gli sprechi dal processo produttivo.