Grosso risalto è stato dato sulla stampa sul fatto che l’Italia non sta tenendo il passo nel confronto con gli altri paesi sulla questione della produttività. Il valore generato rapportato alle ore lavorate sta scendendo. Siamo un paese meno produttivo rispetto al passato. Cercare l’aumento della produttività è un fatto primario per le imprese che vogliono avere un futuro e, di conseguenza, un valore imprescindibile su scala nazionale.
Nessuno negherebbe il contrario a livello macro, anzi la stampa si scatena alla ricerca delle motivazioni “di sistema”. Anche sul versante delle agende degli imprenditori e top manager questo è un argomento di primaria importanza.
La questione è però raramente trattata nella vita aziendale di tutti i giorni. Non è un obiettivo comune. Non è un valore condiviso. La Produttività sembra essere un tabù che è difficile infrangere. E’ un argomento che non si riesce a trattare ai livelli intermedi delle aziende. L’impressione è che sia come un obiettivo che si vuole perseguire ma non si vuole dichiararlo direttamente. Per evitare il problema della rivendicazione? Retaggio di un passato non più attuale? Qualcuno ha ancora paura del cottimismo?
Cosa ce ne facciamo di capi e capetti che non sanno dire (e sostenere): “essere più produttivi è uno dei nostri obiettivi principali”?
.... leggendo tra le righe ed avendo automatizzato la produzione di molte societa' Italiane e non mi sembra di sentire la "paura" della fase AUTOMAZIONE DUE .........
Il concetto di produttività è tuttora interpretato come pura quantità di lavoro svolto; la sfera della qualità delle 8 ore di presenza è in larga parte inesplorata nella mente di un uomo di produzione ...